Progettare efficacemente un nuovo intervento residenziale a Milano oggi impone una riflessione attenta sulle trasformazioni che stanno, ormai da tempo, investendo la città.
In questo senso il progetto proposto ambisce a definire e mettere a punto un dispositivo “elastico” capace di rispondere alle richieste di oggi e nel contempo di reagire e trasformarsi nel tempo, durante tutto il percorso di sviluppo progettuale, fino alla fase di realizzazione. Un progetto, dunque, che definisce con forza un impianto insediativo chiaro nel quale il parco, al centro del lotto, costituisce il perno che articola la distribuzione degli edifici residenziali in grado, per loro caratteristiche e modularità, di adattare i propri tagli e la distribuzione in un progressivo percorso di definizione della migliore configurazione possibile.
Corte Certosa è pensato per accogliere una comunità di abitanti dagli stili di vita eterogenei, che trova nella corte centrale del parco il luogo dell’incontro, anche inaspettato, della conoscenza e della collaborazione.
CUvART è un centro culturale a Cuneo, progettato sulle rovine di un ex frigorifero militare risalente al XIX secolo. Mentre i paramenti murari perimetrali sono in condizioni sufficientemente buone per essere mantenuti e restaurati, si rende necessaria una nuova copertura declinata con delle falde in aggetto sulla piazza a coprire parte dello spazio pubblico. Una passaggio coperto divide il piano terra in due parti, assicurando la continuità dello spazio pubblico tra la piazza e il giardino interno. Il centro culturale ospita un fab-lab, spazi espositivi, un caffè letterario, e sale polifunzionali, il tutto organizzato secondo un sistema di distribuzione attentamente studiato per consentire alle varie aree di operare in maniera connessa o all’occorrenza indipendente.
Il progetto per la nuova sede degli uffici giudiziari di Catania, elaborato insieme a Progetto CMR, è stato sviluppato considerando in egual misura l’edificio e lo spazio pubblico da esso generato, instaurando così una relazione indissolubile tra le due parti ed il contesto urbano e paesaggistico. Un waterfront cittadino inscritto tra il mare e l’Etna. L’ impianto planivolumetrico a corte aperta riprende una tipologia edilizia tipica del centro storico catanese e la declina aprendosi però verso il paesaggio e sollevando parte del volume da terra. Ad una chiara composizione dei volumi corrisponde una distribuzione del programma studiata per essere estremamente funzionale in relazione alle necessità di efficienza, sicurezza e separazione dei flussi del pubblico da quelli degli addetti. Sfruttando l’orografia del sito sono realizzati gli spazi per le aule giudiziarie e i giardini terrazzati che degradano verso il mare. La spiccata integrazione del nuovo edificio con il paesaggio e con lo spazio pubblico, fa sì che l’esercizio della giustizia, pur mantenendo il suo profilo autorevole e istituzionale, venga spogliato degli aspetti più intimidatori ed esaltato nel suo valore civico e collettivo.
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